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Le Controfigure Della Voce

Pellerossa che parlano italiano, distinti signori inglesi che toscaneggiano, attori stranieri che parlano il napoletano dei vicoli o il veneto delle calli: vi siete mai chiesti come tutto questo non solo è possibile, ma vi sembra addiritura naturale?

Come fa Woddy Allen a ordinare un hamburger in spagnoloBruce Lee a spaconeggiare in svedese ed Alberto Sordi a fare il tassinaro in un irreprensibile arabo?
Il segreto stà in quela tecnica che si chiama doppiaggio, grazie al quale pellicole altrimenti incomprensibili al di fuori del paese di produzione si trasformano in successi mondiali.

doppiatori ferruccio amendola

Ogni anno, in tutti gli angoli del pianete, da Kansas City a Berlino, da Acapulco a Tel Aviv, viaggiano migliaia di film doppiati e centinaia di migliaia di ore di telefilm e spettacoli televisivi. 
Non appena un film esce in America, ecco che altri quattro Dustin Hoffman entrano in azione nelle principali aree di doppiaggio d'Europa.
Di solito si possono realizzare tutte e quattro le versioni europee per meno di centomila dollari; un bell'affare a confronto del costo medio di un film di Hollywood, che è di 14 milioni di dollari.

Questo matrimonio fra tecnologia ed arte viene discretamente celebrato in oscure sale di doppiaggio da professionisti che per il pubblico restano senza nome e senza volto.
Per i doppiatori non ci sono premi, ne sfolgoranti serate, e spesso nemmeno il nome scritto in piccolo nei titoli di testa o di coda al punto che pochissimi sono gli spettatori che al cinema o davanti al televisore sono coscienti del doppiaggio.

L'essenza del doppiaggio consiste nel fare combacciare suoni sincroni ma diversi da quelli propri delle immagini dello schermo.
Questo procedimento comincia con la traduzione del copione originale; ogni frase tradotta deve poi corrispondere alla lunghezza, al ritmo ed al movimento delle labbra dell'originale, in modo da adattarsi ai movimenti della bocca degli attori sullo schermo.
L'autore dei dialoghi esegue il suo numero di equilibrismo linguistico con l'aiuto della moviola davanti alla quale resta seduto anche per settimane, scrivendo, cancellando, facendo passare la pellicola avanti ed indietro al rallentatore per studiare i movimenti della bocca degli attori. 

doppiatori italiani

Più un viso è ripreso in primo piano più il doppiaggio diventa difficile.
Quando la versione tradotta è pronta, viene suddivisa in centinaia di minuscole sequenze di poche righe ciascuna, chiamate loop o anelli.
Una copia della pellicola originale viene a sua volta tagliata in tanti spezzoni corrispondenti che possono essere lunghi da 5 a 50 metri.
Il nuovo dialogo ora è pronto per essere registrato, anello per anello, in una bizzarra sequenza ideale per risparmiare il più possibile sia sul tempo dei doppiatori sia della sala di doppiaggio.
Rita Savagnone presta la propria voce ad attrici come Vanessa Redgrave, Liza Minelli, Elizabeth Taylor. Faye Dunaway, Glenda Jackson e Shirley MacLaine.
Rosetta Calavetta ha doppiato la grande Marilyn Monroe, ed anche Biancaneve.
Tra le prime controfigure della voce italiane c'è Andreina Pagani, che prestò la voce a Lana Turner, Marlene Dietrich, Katharine Hepburn ed altre.
Tina Lattanzi per aver doppiato Greta Garbo.
Anche Alberto Sordi ha dato voce ad Oliver Hardy, ovvero Ollio.
Dato il boom della professione del doppiatore sono state aperte scuole private ed anche da un ente pubblico quale laRegione Lazio.

Si dice che le tecniche di doppiaggio appiattiscono il contenuto del film originale e ne tradiscano l'autentico spirito.
Il regista Milos Forman rimasto colpito dalla versione della versione italiana del suo film musicale Hair, disse al responsabile del doppiaggio:
E' come se i doppiatori respirino con i miei attori.

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