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Viaggi all'Estero: Iconspeak - La maglietta che aiuta a comunicare

E' arrivata la bella stagione e quasi in automatico scatta la voglia di viaggiare, ma spesso durante i viaggi all'estero il problema è comunicare con gli abitanti del luogo.
In particolare quando decidiamo di andare in posto esotici e/o non molto trafficati, dove la popolazione locale non hanno familiarità con l'inglese ma conoscono solo la propria, o altre lingue (il francese ad esempio - che a noi italiani risultano ostiche).
Percio' cose anche semplici, come chiamare un taxi, o chiedere l’ora o dove si trova la toilette, possono complicare di non poco una felice permamenza, e finiscono per far diventare la nostra vacanza un mezzo casotto.

La soluzione è a dir poco semplice, ed è stata inventata da due personaggi, tali, George Horn e Florian Nast, che hanno trovato una soluzione decisamente simpatica: una maglietta dotata di tante icone che aiutano a comunicare (a gesti, stile Toto') anche con chi parla una lingua completamente diversa. E' stata battezzato la maglietta “Iconspeak“, con chiaro riferimento alle icone disegnate su di essa ma anche come gioco di parole con “I can speak”, “Sò parlare”.

traveller t-shirt

 

L’idea è venuta ai due amici durante un viaggio in Asia di alcuni anni fa, quando si sono trovati in un villaggio remoto della Cina, in cui i già pochi abitanti locali non avevano mai visto un turista prima di allora.
I due, si sono trovati con il l'invalicabile problema di dover comunicare con gli abitanti del villaggio.
I nostri due turist fai da te, dopo aver riflettuto sull’esperienza, hanno avuto l’idea di usare delle icone, perché facilmente comprensibili da chiunque; e dopo circa due anni di prove e modifiche varie, hanno finalmente messo sul mercato la loro creazione.

I due soci hanno testato vari prototipi della maglietta nei loro viaggi per il mondo, e assicurano che ha funzionato dovunque, dal Vietnam alla Nord Europa: “Funziona molto bene, e le persone a cui chiedi qualcosa capiscono velocemente cosa vuoi, anche perché il contesto aiuta molto: se sei alla fermata dell’autobus, e indichi l’autobus e l’orologio, capiscono bene che vuoi sapere quando partirà il prossimo autobus”,

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