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Rai 1 docufiction: “Nel nome del popolo italiano” da lunedì 4 settembre

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Da lunedì 4 settembre in seconda serata su Rai1 prende il via in prima tv assoluta “Nel nome del popolo italiano”, ciclo di 4 docu-film da 60’, prodotto da Gloria Giorgianni per Anele con Rai Cinema e Rai Com, che racconta le vicende di quattro eroi nazionali: il giudice Vittorio Occorsio, il presidente della Regione Sicilia Piersanti Mattarella, il professor Marco Biagi, il capitano Natale De Grazia. Quattro uomini di Stato, quattro storie di vita e sacrificio per la difesa della democrazia, della legalità e di un ideale di integrità.

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“Nel nome del popolo italiano”, in prima tv assoluta su RAI1, racconta attraverso 4 docu-film da 60’, le vicende di quattro eroi nazionali. Il giudice Vittorio Occorsio, il presidente della Regione Sicilia Piersanti Mattarella, il professor Marco Biagi, il capitano Natale De Grazia: quattro uomini di Stato, quattro storie di vita e sacrificio per la difesa della democrazia, della legalità e di un ideale di integrità. Quattro ritratti scritti e diretti con un linguaggio originale e una struttura narrativa innovativa, per un progetto che ha una declinazione televisiva e crossmediale. In ciascun docu-film, un attore si immerge in una ricerca originale e curiosa alla scoperta di un eroe nazionale e della sua storia: il punto di vista è quello delle nuove generazioni, che hanno sentito soltanto gli echi di quelle vicende, ma vogliono capire i meccanismi umani, sociali e politici che le hanno generate. Quattro detection giornalistico - narrative che prevedono anche interviste con testimoni diretti delle storie, coniugando il linguaggio classico del documentario a quello appassionante e contemporaneo della narrazione drammaturgica, la riflessione giornalistica allo spunto romanzesco. 


 Diretti dai registi Gianfranco Pannone (Vittorio Occorsio), Maurizio Sciarra (Piersanti Mattarella), Gianfranco Giagni (Marco Biagi) e Wilma Labate (Natale De Grazia), i 4 docu-film vogliono restituire al pubblico lo sfondo storico, culturale e sociale in cui i quattro personaggi hanno vissuto e operato andando incontro al loro destino, nel ventennio che va dalla fine degli anni ’80 ai primi anni del 2000. 

 Accompagnano il telespettatore nel racconto Gian Marco Tognazzi (protagonista del docu-film su Vittorio Occorsio), Dario Aita (Piersanti Mattarella), Massimo Poggio (Marco Biagi) e Lorenzo Richelmy (Natale De Grazia). 

Note di Regia

VITTORIO OCCORSIO di Gianfranco Pannone:
in onda lunedì 4 settembre in seconda serata su Rai 1

Non è stato facile raccontare la figura, pur limpida, di Vittorio Occorsio. Ci interessava prima di tutto l’uomo. Ma, poi, come tralasciare la sua vicenda drammatica in un contesto storico, quello degli anni ‘70, complesso (se non addirittura ambiguo) che ancora oggi chiama a sé non poche risposte? Legittimi chiarimenti?

Ecco che a venirci incontro sono stati gli stessi familiari del Giudice Occorsio, in particolare i nipoti Vittorio e Luca, oggi quasi trentenni. Nipoti che si pongono delle questioni importanti sulla storia di un uomo ben inserito nel clima della sua epoca e sul perché quell’uomo sia stato assassinato, oltre le motivazioni, per così dire, di facciata.

Non ci sono tesi precostituite in questo documentario. C’è piuttosto la consapevolezza che Vittorio Occorsio era riuscito, infine, a scavare nell’indicibile della Nazione, fino ad essere cosciente di sacrificare la propria vita. E mi è sembrato bello che lungo l’ora di questo documentario, di fronte ad alcune pagine oscure della nostra storia recente, emerga più volte il suo sorriso, il suo essere un uomo aperto, grazie specialmente ai Super 8 di famiglia, che ne rappresentano un pezzo importante. Insomma, con i produttori, Gloria Giorgianni e Tore Sansonetti, con il coautore, Marco Videtta, come pure con il montatore, Marco Guelfi, mi è sembrato giusto non perdere mai di vista il lato umano di un giudice che scavava da uomo coscienzioso, al servizio dello Stato. E sentirmi coinvolto oltre che come regista, da semplice cittadino.

PIERSANTI MATTARELLA di Maurizio Sciarra:
in onda martedì 5 settembre in seconda serata su Rai 1

Piersanti Mattarella era per me un ricordo, un nome di qualcuno che sacrificò la vita per essere coerente con se stesso. Una vittima di mafia, in un periodo in cui il nostro paese era funestato quotidianamente da assassini, politici e non. Indagare su di lui, riprendere notizie e immagini dell’epoca ha rimesso in fila le sensazioni che provai in quel famoso gennaio 1980. Ma l’impressione maggiore è stata la conoscenza dei testimoni diretti del tragico evento. Lavorare negli archivi riveste per me grande fascino, ma lavorare sui ricordi dei giovani nipoti, intrecciare forme di racconto diverse, mostrare quelli che furono i luoghi reali del lavoro di Mattarella, queste sono state le emozioni più forti di un film che non è soltanto un “ritratto di…”.

MARCO BIAGI di Gianfranco Giagni:
in onda mercoledì 6 settembre in seconda serata su Rai 1

Massimo Poggio ci guida attraverso le strade di Bologna per cercare di capire chi era Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Brigate Rosse nel marzo del 2002. Le testimonianze di chi lo conosceva personalmente o attraverso i suoi scritti, di chi era d’accordo con lui e di chi dissentiva dalle sue idee. Il Marco Biagi pubblico nelle sue rare interviste e quello privato attraverso i filmati familiari mai visti prima.

NATALE DE GRAZIA di Wilma Labate: 
in onda giovedì 7 settembre in seconda serata su Rai 1

Natale De Grazia era un giovane del sud che insieme a un magistrato di provincia ha sfidato lo stato e tutti i suoi apparati. Non ne sapevo niente, eppure è una storia da film, ma Erin Brockovich non muore e vince pure la sua battaglia. Con gli occhi di Lorenzo Richelmy ho guardato il paradosso della bellezza dello stretto di Messina con le due coste piene di cemento che quasi si toccano, le emozioni dei figli di Natale aggrappati a pochi ricordi e la nostalgia della moglie, che dopo ventidue anni ancora non si rassegna. Come in una barca che procede nella corrente di due mari, tra il panico sollecitato dalle immagini dei bidoni di rifiuti radioattivi e l’ansia di raccontare il coraggio di Natale.


Fonte:RAI Ufficio Stampa

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